2000 - 2013

TREDICI ANNI DI IMPEGNO PER LA CITTA'








L’Italia oggi ha bisogno della ‘democrazia’ di Aldo Moro



‘Nessuna persona ai margini, nessuna persona esclusa dalla vitalità e dal valore della vita sociale. Nessuna zona d'ombra, niente che sia morto, niente che sia fuori dalla linfa vitale della società. (Aldo Moro)
Questa è una delle moltissime frasi che mi tornano in mente quando ripenso ad Aldo Moro.
Sono trascorsi 34 anni dalla morte, ma la sua profondità d’animo e la sua lungimiranza politica non periranno mai.
Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo Governo, guidato da Giulio Andreotti, l’auto con la quale Aldo Moro si reca alla Camera dei Deputati, è bloccata da un commando delle Brigate Rosse. In pochi minuti si consuma una strage. Muoiono i 5 uomini della scorta: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Aldo Moro è sequestrato. Comincia la lunga prigionia che porta sconforto in tutto il Paese.
L’epilogo è quello che noi tutti conosciamo. Dopo 55 giorni il corpo di Aldo Moro è ritrovato nel baule posteriore di una Renault 4 rossa, in via Caetani a Roma. Aveva 61 anni.
A distanza di 34 anni dal tragico avvenimento, resta ancora tanto da dire sui 55 giorni della prigionia, sul perché del sequestro e della barbara uccisione. Resta soprattutto da approfondire il pensiero politico di Aldo Moro, la cui lungimiranza faceva paura alle menti ottuse ed estremiste dell’epoca.
Moro è stato capace di cogliere con grande anticipo i tempi nuovi, di indagare le trasformazioni di una società che si avviava a diventare sempre più complessa e difficile.
La democrazia che lui auspicava era una democrazia aperta e partecipata. Questo, evidentemente, faceva paura allora, come ad alcuni adesso. La sua idea di democrazia era moderna, reale. Parlava di persone, di avversari non di nemici da combattere. Parlava di alternanza, collaborazione, condivisione e compartecipazione. Non poneva paletti pregiudiziali.
Qualcuno si chiederà, perché ricordare ancora Aldo Moro a distanza di 34 anni dalla morte?
Perché oggi, come ieri, abbiamo bisogno della democrazia del dialogo, della condivisione e Moro era l’uomo della concordia, della pacificazione.
I suoi scritti hanno ancora tanto da darci. Penso alle riflessioni sul valore vero della politica. Penso alla sua concezione di moralità. Penso al suo concetto di ‘persona’.
Il nostro tempo è caratterizzato da profonde contraddizioni, da un divario sociale che sta determinando enormi spaccature. La politica ha la necessità di fermarsi e riflettere sui valori autentici. Ha il dovere di costruire uno Stato garante per i cittadini tutti. Nessuno meglio di Aldo Moro può sollecitare riflessioni in tale direzione.
L’on. Aldo Moro ha pagato con la vita la difesa strenua della sua idea di moralità e di politica pulita, integerrima.
L’Italia in questo momento ha bisogno del contributo di tutti per potersi rialzare. L’idea di democrazia che Aldo Moro professava, fatta di ascolto, partecipazione, alternanza e concordia rappresenta la strada da seguire per portare il Paese verso una nuova fase, con prospettive di crescita sociali, politiche ed economiche.
Se qualcuno ha ricette migliori si faccia avanti e dimostri che è vero il contrario.
on. Gero GRASSI – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati

PRINCIPALI INIZIATIVE



PRESENTAZIONE del libro “ Cattolici per l’Italia: unità, presenza, progettualità” del dott. Franco MANGIALARDI

PRESENTAZIONE del libro “Gianna: lotta di una Donna. Dal Polesine al Mezzogiorno d’Italia” dell’ on.Gero GRASSI.

PETIZIONE - Raccolta firme per chiedere la pubblicazione dei dati delle emissioni dell’inceneritore di Vercelli.

NUCLEARE ALLE PORTE – Incontro sul problema posto alle porte della Città.
Introduce e modera Paolo BENA – Intervengono:
Daniele PEILA - Politecnico di Torino
Fausto COGNASSO – Associazione “Senza Sede”

PERCORSI DI FORMAZIONE Ciclo di sei incontri di approfondimento.
• "Problematiche del cittadino-consumatore"
Avv. Mario BAGNOD, Responsabile CODACONS di Vercelli.
• “Commercio: protagonista dello sviluppo della Città"
Dott. Fernando LOMBARDI, Direttore ASCOM di Vercelli
• "Creazione d' impresa innovativa"
Prof. Filippo NERI, Università Federico II di Napoli.
• “Termovalorizzatore e Raccolta Differenziata: ieri, oggi e...domani"
Prof. Roberto REIS, Università Piemonte Orientale già Presidente di AMNU.
• “Fotovoltaico: energia pulita per la città”
Ing. Fabrizio BALDINI, Responsabile dell'area tecnica di AS. Energia.
• “Aria ed Acqua a Vercelli”
Dott. Aldo BOSETTI, ricercatore chimico-industriale vincitore dell’ ENI Award.

CATTOLICI AL BIVIO Oltre la diaspora? –Tavola rotonda con esponenti cattolici dei partiti, delle amministrazioni e del volontariato.

PETIZIONE – Raccolta firme per chiedere la pubblicazione dei dati degli impianti di telefonia mobile cittadini

NUOVO E NUOVI LAVORI PER LA CITTA’ – Convegno dedicato al lavoro in Città.
Introduce e modera Ugo BREDDO - Intervengono:
Claudio GARLASCHI - Responsabile di area di "Obiettivo Lavoro"
Michele LA ROCCA - Condirettore dell' Unione Industriale Verceli-Valsesia
Luca SOGNO - Presidente provinciale ACLI di Vercelli
Rocco Maria ZITO - Segretario provinciale CISL di Vercelli

IL FUTURO DELLA CITTA’ – Ciclo di quattro incontri tematici.
Relatori: Il Segretario Provinciale CGIL Vercelli, il Direttore ASCOM Vercelli, il Presidente Provinciale ACLI Vercelli ed il Direttore Provinciale COLDIRETTI Vercelli-Biella.

IL PD DEVE ANDARE OLTRE LO STECCATO ATTUALE


Le Primarie nascono e restano uno strumento democratico straordinario.
La grande partecipazione registrata a Palermo per le primarie del centrosinistra, quasi 30 mila persone si sono recate a votare, ed il risultato raggiunto, mostrano un nuovo volto della politica, quella fatta attivamente dalla gente, stanca di subire.
La vittoria del giovane cattolico Ferrandelli su Rita Borsellino, proposta dallo ‘Stato Maggiore’ del PD, la dice lunga su come la gente si sta interessando alla vita politica della propria città.
Non sono più ‘ben accette’ le candidature cadute dall’alto. La gente vuol partecipare e decidere, vuole una democrazia di fatto, non virtuale.
La vittoria di Ferrandelli dimostra che bisogna andare oltre lo steccato del PD attuale e guardare avanti.
Chi immagina un PD chiuso alla società civile e alle forze cattolico-democratiche per il timore di governare una situazione troppo complicata, chiude le porte al futuro e al successo.
Il domani è tanto più ricco, quante più esperienze positive vi confluiscono dentro. Ben venga, quindi, l’apertura verso nuove forme di partecipazione che aggregano ed allargano.
Il PD deve guardare oltre e continuare il suo cammino di crescita. Un’esperienza politica non può mai dirsi matura e adagiarsi su se stessa, deve essere sempre in evoluzione se vuol risultare vincente e soprattutto espressione dei tempi che evolvono… inesorabilmente.
Gero GRASSI – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.