2000 - 2013

TREDICI ANNI DI IMPEGNO PER LA CITTA'








GIANNA: LOTTA DI UNA DONNA. DAL POLESINE AL MEZZOGIORNO D'ITALIA


Ha indubbiamente catturato l'attenzione del pubblico presente Gero Grassi, parlamentare e Membro della Direzione Nazionale del PD, giunto a Vercelli per presentare il suo ultimo libro dal titolo "Gianna: lotta di una donna. Dal Polesine al Mezzogiorno d'Italia".
Un libro - come ha detto nell'introduzione Ugo Breddo di Alleanza per Vercelli, l'area civica di impegno politico promotrice dell'incontro - diverso da quelli di molti politici odierni che raccolgono solamente gli ultimi discorsi e documenti della loro attivitrà; con questo libro invece ci si trova di fronte ad un avvincente romanzo ricco di fatti, di storia e anche di politica.
A Filippo Campisi, Consigliere comunale del PD, è spettato il compito di presentare il libro, che utilizza un linguaggio nuovo per parlare di politica e dei problemi della gente. L'on. Grassi ha quindi tratteggiato alcuni personaggi del libro, taluni reali altri di fantasia come la protagonista la dottoressa Gianna Ciarchi, che ha fatto un percorso inverso rispetto a quello di tanti emigranti giungendo a Terlizzi in Puglia dal Polesine. Gianna, una donna che ha lottato per tutta la sua vita da povera orfanella sino all'impegno politico per la sua città adottiva, contro il vecchio modo di far politica.
Dalla protagonista a Carmela "La capitana", un'anziana donna che non voleva farsi visitare da Gianna, perchè non sapeva che i dottori fossero anche donne, poi altri fatti e personaggi fino alla figura del grande Aldo Moro di cui Gero Grassi è una grande conoscitore.
Si è parlato di politica e dei problemi dell'odierna politica in un modo inusuale ed avvincente, diverso dalla politica cui oggi siamo spesso abituali spettatori. Una politica che deve dare speranza e futuro ai giovani investendo su di essi in primo luogo.

17 MARZO FESTA NAZIONALE


Quando si parla di Unità Nazionale non ci dovrebbe essere nulla da discutere. Dovremmo essere tutti uniti e compatti, indipendentemente dai colori politici.
Gli unici colori da rispettare dovrebbero essere quelli della bandiera italiana.
La Lega Nord, benché faccia parte del Governo Nazionale, assume posizioni assestanti, ribadendo, anche con atti forti, la propria posizione politica “separatista”.
Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legge con il quale si stabilisce che il 17 marzo prossimo, data simbolo dei 150 anni dell'Unità d'Italia, sarà Festa Nazionale, con tutti gli effetti civili che ne derivano. Tuttavia vale la pena ricordare, se non altro per la storia, che la decisione non è stata presa all’unanimità, in quanto tre Ministri hanno espresso la loro riserva. Sono tutti rappresentanti della Lega Nord: Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, che contestano la scelta di festeggiare con l'astensione dal lavoro.
Polemiche non sono mancate neppure nel mondo della scuola, visto che il Ministro dell’Istruzione Gelmini aveva fatto richiesta di tenere le scuole aperte il 17 marzo. Il Consiglio dei Ministri, tuttavia, ha preso una saggia decisione, optando per la chiusura delle scuole e dando la possibilità ai ragazzi di seguire gli eventi che saranno organizzati per l’occasione.
Non si può polemizzare sempre e vivere male tutti i processi che celebrano l’Unità d’Italia. La Lega è partita dalla secessione per approdare al federalismo, ma conserva ancora atteggiamenti poco consoni a chi occupa ruoli importanti all’interno del Governo nazionale.
Non si può camuffare il proprio sentire. Ogni qual volta c’è da esprimersi su decisioni che tengano il Paese unito, attraverso la coesione sociale o più semplicemente attraverso eventi celebrativi, la natura della Lega viene fuori.
Il Centrodestra è ostaggio di questa realtà, che ha contribuito a rafforzare. A farne le spese sono i cittadini che vivono in tutte quelle regioni in cui la Lega non ha radici, perché troppo lontane dal Nord.
On. Gero GRASSI
Direzione Nazionale PD

GIANNA: lotta di una Donna. Dal Polesine al Mezzogiorno d'Italia


Alleanza per Vercelli, area civica di impegno politico attiva in città da oltre 10 anni, organizza venerdì 18 febbraio alle ore 18 presso il Caffè Cavour, sito nell’omonima piazza di Vercelli, la presentazione del libro “Gianna: lotta di una Donna. Dal Polesine al Mezzogiorno d’Italia” di Gero Grassi. Come scrive lo stesso autore nella presentazione, tutti i suoi romanzi sono ambientati e si sviluppano in gran parte nella sua amata città, della quale descrive luoghi, personaggi, eventi non sempre veramente esistiti, seppure ispirati. Gianna, la protagonista del libro, nasce nel Polesine. A differenza di tanti meridionali che cercano al nord vita e lavoro, fa il viaggio al contrario. Frequenta la scuola in una città che vive le contraddizioni tipiche del Mezzogiorno. Nel 1984 si candida al Consiglio Comunale di Terlizzi su invito di Giacomo, giovane segretario provinciale della Dc, voluto da Aldo Moro. È un trionfo e Gianna diventa Sindaco dopo una elezione plebiscitaria. Nel 1989 è rieletta e prosegue nell’impegno sindacale sino a quando nel 1992, per motivi connessi a vicende urbanistiche, è arrestata. Giacomo scopre la tresca e consente il totale proscioglimento dalla vicenda, determinando anche l’arresto dei protagonisti dell’intrigo. Gianna, colpita dalle giornate passate in carcere e dalla violenza dell’evento, si dimette dal Comune. L’Italia, invece, abbandonata Tangentopoli, vive la breve esperienza del Governo Berlusconi. Segue un Governo tecnico, frutto di ribaltone, guidato da Dini. In prossimità delle elezioni politiche nasce l’Ulivo. Il 22 aprile 1996, mentre in Italia si festeggia la vittoria dell’Ulivo e di Romano Prodi, prossimo Presidente del Consiglio, a Terlizzi, in Piazza Cavour, sul palco, con pubblico comizio, festeggiano la vittoria persone provenienti da culture e storie diverse: Giuseppe Ayala, Nichy Vendola, Gero Grassi ed altri ancora. Durante il comizio, appare Gianna, l’Italia è in netta ripresa. Si volta pagina. Sembra un miracolo e forse lo è. Nel libro si mettono in campo contesti, avvenimenti, personaggi, temi e sensibilità di grande rilevanza storico-culturale e sociale e si propone così come narrazione ideale locale e nazionale, come storia cittadina e pure italiana, quanto mai oggi di attualità. Gero Grassi è nato a Terlizzi in provincia di Bari, giornalista pubblicista autore di diversi libri tra cui “Il ministro e la brigatista” e “La principessa e il figlio del Professore”. E’ deputato, Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera e Responsabile Nazionale Sanità del Pd. Sindaco del suo paese natio aveva tra i suoi assessori l’attuale Presidente della Regione Puglia Nicky Vendola. L’incontro sarà un’occasione per riflettere su un periodo della storia italiana e l’autore ne parlerà con Filippo Campisi Consigliere Comunale di Vercelli del Pd e Ugo Breddo di Alleanza per Vercelli.

Il PD può rappresentare la chiave di volta per i cattolici italiani


Il Paese sta attraversando una crisi che non è soltanto economica, ma anche e soprattutto etica.
Le vicende di questi giorni impongono una riflessione profonda, sollecitata dai tanti cattolici che non si sentono più rappresentati da una parte politica, che propone vicende generali ed avvenimenti specifici di evidente immoralità.
Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, afferma giustamente: “La seconda Repubblica non è mai nata, eppure si ha la sensazione che stia morendo. Si è passati dalla Repubblica dei Partiti a quella della tv e dei talk-show… - ed ancora - il mondo cattolico assuma un’altra posizione, dia il suo contributo di idee nuove in un assetto politico diverso, plurale”.
Le parole e le riflessioni di Andrea Riccardi, mai ostile al PD ed amico di Romano Prodi, devono essere una possibilità di crescita per il nostro partito.
L’onorevole Beppe Fioroni ed i cattolici presenti nel PD hanno sottolineato più volte all’interno del PD, la necessità di avviare un percorso che dia ai cattolici la serenità di sentire le proprie posizioni difese ed accolte.
I cattolici non si sentono più rappresentati dalla politica di Centrodestra, che vanta una radice cristiana, ma assume nel contempo comportamenti e decisioni in netto contrasto col cattolicesimo democratico.
La rete che teneva tutti dentro comincia a non tenere più. Le maglie si stanno aprendo e in molti si ritrovano a navigare in mare aperto, senza meta.
Il PD ha l’opportunità di rappresentare un porto sicuro per tutti i cattolici dispersi nel burrascoso mare della politica italiana.
Il segretario del PD Pierluigi Bersani ha facoltà di illuminare il faro, guidando i cattolici dispersi verso la medesima direzione.
Bersani deve dire chiaramente che il PD è pronto ad accogliere e rappresentare tutti i cristiani, quelli che guardano al Centrosinistra, ma anche quelli che, delusi dalla politica di Centrodestra, vagano come anime in pena, in attesa di approdare ad una spiaggia sicura.
Non cogliere questo segno dei tempi, potrebbe generare un errore grandissimo, potrebbe portare i cattolici a distruggere il bipolarismo, che seppur non perfetto, è certamente meglio della frammentazione politica, che nella storia ha generato soltanto diatribe e rallentamento nell’attività di Governo.
Il PD può rappresentare la chiave di volta per i cattolici italiani. Pierluigi Bersani non può non farsi carico di questa esigenza: significherebbe chiudere la porta al mondo che cambia ed ingessare il Partito, privandolo delle opportunità di crescita.
L'occasione dell'Assemblea Nazionale è troppo ghiotta. Sono sicuro che Bersani coglierà l'occasione per parlare anche a quanti vengono da una esperienza politica diversa dalla sua. Lo farà per allargare il PD, lo farà per creare il PD di Governo.
Cogliere questa possibilità significa creare il vero PD, l'insieme dei riformisti, cattolici e laici che guardano alla persona e tengono al centro dell'azione di governo, l'Italia.
On. Gero GRASSI