2000 - 2013

TREDICI ANNI DI IMPEGNO PER LA CITTA'








MINO MARTINAZZOLI : Valore e limite della politica.

Lunedì 12 novembre, alle 18.00, presso la Libreria S. Andrea in Piazza G. Bicheri 1, a Vercelli, sarà presentato l’ultimo libro dell’On. Paolo Corsini, MINO MARTINAZZOLI: Valore e limite della politica” (Cittadella Editrice).
Oltre all’Autore, porteranno le loro testimonianze l’On. Guido Bodrato, che collaborò strettamente con Martinazzoli ai tempi di tangentopoli, e l’On. Luigi Bobba (Vice Presidente Commissione Lavoro) che ebbe modo di incontrarlo varie volte ai tempi in cui era presidente delle Acli. La serata, promossa dal Deputato Luigi Bobba e da Alleanza per Vercelli Area Civica di impegno politico, sarà moderata da Ugo Breddo.
Martinazzoli è stato, ad avviso di molti, l’esponente politico che negli ultimi 20 anni ha pensato la politica più a fondo di ogni altro in Italia.
Il libro di Paolo Corsini, storico di professione, deputato del Pd in questa legislatura, ha il merito di puntare i riflettori su una stagione della storia italiana e su uno dei suoi personaggi (morto nel settembre 2011) che incarnava in sé, come scrive lo stesso Autore, una sorta di “malinconia della politica” indicandone il limite senza perdere di vista il compito che proprio la politica ha di proteggere i cittadini dall’abuso del potere.
Il testo ci avvicina all’attualità, alla profondità e alla lucidità del pensiero di Mino Martinazzoli nella rilettura di colui che dal 1994 al 1996 gli fu accanto nel governo di Brescia. Nelle pagine del volume, oltre ad un acuto saggio introduttivo dello stesso Corsini, sono riportati scritti e discorsi di Martinazzoli che fu deputato, senatore, ministro, sindaco di Brescia, ultimo segretario della Democrazia Cristiana e artefice della nascita del nuovo Partito Popolare Italiano.

L’Italia oggi ha bisogno della ‘democrazia’ di Aldo Moro



‘Nessuna persona ai margini, nessuna persona esclusa dalla vitalità e dal valore della vita sociale. Nessuna zona d'ombra, niente che sia morto, niente che sia fuori dalla linfa vitale della società. (Aldo Moro)
Questa è una delle moltissime frasi che mi tornano in mente quando ripenso ad Aldo Moro.
Sono trascorsi 34 anni dalla morte, ma la sua profondità d’animo e la sua lungimiranza politica non periranno mai.
Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo Governo, guidato da Giulio Andreotti, l’auto con la quale Aldo Moro si reca alla Camera dei Deputati, è bloccata da un commando delle Brigate Rosse. In pochi minuti si consuma una strage. Muoiono i 5 uomini della scorta: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Aldo Moro è sequestrato. Comincia la lunga prigionia che porta sconforto in tutto il Paese.
L’epilogo è quello che noi tutti conosciamo. Dopo 55 giorni il corpo di Aldo Moro è ritrovato nel baule posteriore di una Renault 4 rossa, in via Caetani a Roma. Aveva 61 anni.
A distanza di 34 anni dal tragico avvenimento, resta ancora tanto da dire sui 55 giorni della prigionia, sul perché del sequestro e della barbara uccisione. Resta soprattutto da approfondire il pensiero politico di Aldo Moro, la cui lungimiranza faceva paura alle menti ottuse ed estremiste dell’epoca.
Moro è stato capace di cogliere con grande anticipo i tempi nuovi, di indagare le trasformazioni di una società che si avviava a diventare sempre più complessa e difficile.
La democrazia che lui auspicava era una democrazia aperta e partecipata. Questo, evidentemente, faceva paura allora, come ad alcuni adesso. La sua idea di democrazia era moderna, reale. Parlava di persone, di avversari non di nemici da combattere. Parlava di alternanza, collaborazione, condivisione e compartecipazione. Non poneva paletti pregiudiziali.
Qualcuno si chiederà, perché ricordare ancora Aldo Moro a distanza di 34 anni dalla morte?
Perché oggi, come ieri, abbiamo bisogno della democrazia del dialogo, della condivisione e Moro era l’uomo della concordia, della pacificazione.
I suoi scritti hanno ancora tanto da darci. Penso alle riflessioni sul valore vero della politica. Penso alla sua concezione di moralità. Penso al suo concetto di ‘persona’.
Il nostro tempo è caratterizzato da profonde contraddizioni, da un divario sociale che sta determinando enormi spaccature. La politica ha la necessità di fermarsi e riflettere sui valori autentici. Ha il dovere di costruire uno Stato garante per i cittadini tutti. Nessuno meglio di Aldo Moro può sollecitare riflessioni in tale direzione.
L’on. Aldo Moro ha pagato con la vita la difesa strenua della sua idea di moralità e di politica pulita, integerrima.
L’Italia in questo momento ha bisogno del contributo di tutti per potersi rialzare. L’idea di democrazia che Aldo Moro professava, fatta di ascolto, partecipazione, alternanza e concordia rappresenta la strada da seguire per portare il Paese verso una nuova fase, con prospettive di crescita sociali, politiche ed economiche.
Se qualcuno ha ricette migliori si faccia avanti e dimostri che è vero il contrario.
on. Gero GRASSI – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati

PRINCIPALI INIZIATIVE



PRESENTAZIONE del libro “ Cattolici per l’Italia: unità, presenza, progettualità” del dott. Franco MANGIALARDI

PRESENTAZIONE del libro “Gianna: lotta di una Donna. Dal Polesine al Mezzogiorno d’Italia” dell’ on.Gero GRASSI.

PETIZIONE - Raccolta firme per chiedere la pubblicazione dei dati delle emissioni dell’inceneritore di Vercelli.

NUCLEARE ALLE PORTE – Incontro sul problema posto alle porte della Città.
Introduce e modera Paolo BENA – Intervengono:
Daniele PEILA - Politecnico di Torino
Fausto COGNASSO – Associazione “Senza Sede”

PERCORSI DI FORMAZIONE Ciclo di sei incontri di approfondimento.
• "Problematiche del cittadino-consumatore"
Avv. Mario BAGNOD, Responsabile CODACONS di Vercelli.
• “Commercio: protagonista dello sviluppo della Città"
Dott. Fernando LOMBARDI, Direttore ASCOM di Vercelli
• "Creazione d' impresa innovativa"
Prof. Filippo NERI, Università Federico II di Napoli.
• “Termovalorizzatore e Raccolta Differenziata: ieri, oggi e...domani"
Prof. Roberto REIS, Università Piemonte Orientale già Presidente di AMNU.
• “Fotovoltaico: energia pulita per la città”
Ing. Fabrizio BALDINI, Responsabile dell'area tecnica di AS. Energia.
• “Aria ed Acqua a Vercelli”
Dott. Aldo BOSETTI, ricercatore chimico-industriale vincitore dell’ ENI Award.

CATTOLICI AL BIVIO Oltre la diaspora? –Tavola rotonda con esponenti cattolici dei partiti, delle amministrazioni e del volontariato.

PETIZIONE – Raccolta firme per chiedere la pubblicazione dei dati degli impianti di telefonia mobile cittadini

NUOVO E NUOVI LAVORI PER LA CITTA’ – Convegno dedicato al lavoro in Città.
Introduce e modera Ugo BREDDO - Intervengono:
Claudio GARLASCHI - Responsabile di area di "Obiettivo Lavoro"
Michele LA ROCCA - Condirettore dell' Unione Industriale Verceli-Valsesia
Luca SOGNO - Presidente provinciale ACLI di Vercelli
Rocco Maria ZITO - Segretario provinciale CISL di Vercelli

IL FUTURO DELLA CITTA’ – Ciclo di quattro incontri tematici.
Relatori: Il Segretario Provinciale CGIL Vercelli, il Direttore ASCOM Vercelli, il Presidente Provinciale ACLI Vercelli ed il Direttore Provinciale COLDIRETTI Vercelli-Biella.

IL PD DEVE ANDARE OLTRE LO STECCATO ATTUALE


Le Primarie nascono e restano uno strumento democratico straordinario.
La grande partecipazione registrata a Palermo per le primarie del centrosinistra, quasi 30 mila persone si sono recate a votare, ed il risultato raggiunto, mostrano un nuovo volto della politica, quella fatta attivamente dalla gente, stanca di subire.
La vittoria del giovane cattolico Ferrandelli su Rita Borsellino, proposta dallo ‘Stato Maggiore’ del PD, la dice lunga su come la gente si sta interessando alla vita politica della propria città.
Non sono più ‘ben accette’ le candidature cadute dall’alto. La gente vuol partecipare e decidere, vuole una democrazia di fatto, non virtuale.
La vittoria di Ferrandelli dimostra che bisogna andare oltre lo steccato del PD attuale e guardare avanti.
Chi immagina un PD chiuso alla società civile e alle forze cattolico-democratiche per il timore di governare una situazione troppo complicata, chiude le porte al futuro e al successo.
Il domani è tanto più ricco, quante più esperienze positive vi confluiscono dentro. Ben venga, quindi, l’apertura verso nuove forme di partecipazione che aggregano ed allargano.
Il PD deve guardare oltre e continuare il suo cammino di crescita. Un’esperienza politica non può mai dirsi matura e adagiarsi su se stessa, deve essere sempre in evoluzione se vuol risultare vincente e soprattutto espressione dei tempi che evolvono… inesorabilmente.
Gero GRASSI – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.



Interessante dibattito a Vercelli attorno alla presentazione del nuovo libro di Franco Mangialardi.

I cattolici possono ancora svolgere un ruolo nella società italiana anche in una fase caratterizzata da una forte frammentazione della loro rappresentanza politica? E questa “diaspora” va accettata come un dogma o si possono costruire nuovi itinerari unitari? A queste domande si è tentato di dare una risposta venerdì sera nel corso di un interessante dibattito svoltosi nella saletta del bar Golden 67 a Vercelli. L’occasione è stata la presentazione dell’ultimo libro di Franco Magialardi “Cattolici per l’Italia. Unità, presenza, progettualità”. Con l’autore si sono confrontati il parlamentare Luigi Bobba, l’ex vice presidente della Regione Liguria Massimiliano Costa e il direttore del Corriere eusebiano Luca Sogno. A introdurre la serata Paolo Bena in rappresentanza di Alleanza per Vercelli, mentre il dibattito è stato coordinato dal consigliere comunale Adriana Breddo.
E’ stato lo stesso Mangialardi ad aprire la discussione spiegando l’impianto e le motivazioni del suo ultimo sforzo letterario: «Attraverso miei pensieri e contributi di amici e protagonisti della vita pubblica italiana ho cercato di ricostruire, come in un diario, l’evoluzione del rapporto tra cattolici e politica dagli anni 60 ad oggi. Dopo la fine della Democrazia cristiana molti sono stati i tentativi di costruire soggetti in grado di diventare luoghi di elaborazione unitari e coerenti per i cattolici. Devo dire che questo libro è anche la storia di una serie di fallimenti sotto questo profilo. Ma l’esigenza di fondo di avere luoghi di questa natura resta e la domanda se essi siano realizzabili rimane».
E su questo quesito si sono confrontati gli interlocutori di Mangialardi. Bobba ha proposto un’analisi sociologica dell’approccio odierno dei cattolici con la politica alla luce anche di rilevazioni statistiche: «I dati di un ricerca recente indicano come i cattolici da un lato non sentano la nostalgia della Democrazia cristiana, ma dall’altra non si sentano del tutto a “casa propria” negli attuali schieramenti. Dunque la domanda di Mangialardi è legittima e la risposta può venire anche dalla capacità di interpellare il vasto panorama delle associazioni e delle organizzazioni di matrice cristiana che operano in Italia».
Costa nel suo intervento ha sottolineato come, negli anni del collateralismo del mondo cattolico nei confronti della Dc, i politici cattolici si sentissero “inviati” sulla scena pubblica e dunque «sentivano di avere dietro di sé tutto un mondo di relazioni, la gerarchia ecclesiale, le organizzazioni di provenienza. Chi, come me, è arrivato alla politica alla metà degli anni 90 si è sentito solo e ha continuato a vivere questa solitudine».
Infine Sogno ha individuato il «peccato originale» dei cattolici rispetto all’attuale quadro politico nell’aver «troppo facilmente e superficialmente accettato come inevitabile e ineluttabile la deriva bipolare del sistema politico italiano. La dispersione della presenza dei cattolici nei due schieramenti imperfetti creatisi in Italia è all’origine della difficoltà dei cattolici di far sentire la propria voce. Una riflessione a tal riguardo va avviata proprio ora che i poli politici paiono in una fase di ricomposizione».
Dal "CORRIERE EUSEBIANO"
Vercelli, 11 febbraio 2012

CATTOLICI PER L'ITALIA






Casa Bonus Pastor , abituale sede delle riunioni della Flaei Cisl (sindacato degli elettrici), ha ospitato il 31 gennaio 2012 il convegno di presentazione del libro di Franco Mangialardi : CATTOLICI PER L’ITALIA.
Il tema del convegno rappresenta anche una efficace sintesi delle tesi di Mangialardi.
In questa fase di crisi e di perdita di tensione etica e sociale, i cattolici devono spendere il loro impegno per un paese che abbia come riferimento i valori della partecipazione, della solidarietà, della crescita, della modernizzazione e per un’alleanza europea forte. Visto il nuovo protagonismo dei cattolici nella riflessione politica, a partire da Todi, oggi diventa ipotizzabile un movimento cattolico unitario, capace di esprimere una propria linea culturale e politica per il bene comune e alla costante difesa dei valori espressi dalla Carta costituzionale e dal Magistero sociale della Chiesa. Un movimento non un partito, per mobilitare sensibilità ed esperienze per far emergere una visione-progettazione d’insieme.
Franco Mangialardi presentando il suo diario confessa di sentirsi fortunato per aver lavorato con i protagonisti del cattolicesimo italiano e,tuttavia, rammaricato per non esser riuscito a realizzare i suoi progetti:” la mia testimonianza è una sequela di sconfitte”. Ricorda il suo percorso di lavoro e formativo, a partire dalla fondamentale esperienza vissuta in Germania nel Comitato di collegamento dei cattolici, alla fondazione del Cesipi di Bologna, al trasferimento dello stesso Cesipi a Milano, con lo scopo, rispettivamente, di aiutare i lavoratori italiani, costruire un movimento cattolico al servizio del paese e mai clericale, lanciare insieme alla CISL l’idea della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. A chiusura dell’intervento, Mangialardi ricorda che l’incontro non vuole celebrare il libro o la persona ma le idee e le ragioni dei cattolici e il progetto per un’Italia migliore.
A commentare il libro vi sono stati quattro Relatori i cui interventi si riportano in estrema sintesi.
Monsignore Adriano Vincenzi - Consulente Ecclesiastico Nazionale ACAI
Il libro è la traduzione delle relazioni vissute, uno spaccato sociale e politico degli ultimi 45 anni. Non c’è una tesi da avvalorare ma è la testimonianza di un percorso. Nel racconto non c’è la resa, né la sconfitta ( Franco è troppo severo con se stesso) ma emerge in tutta la sua evidenza che le difficoltà sono accompagnate sempre dalla fede e dalla preghiera. Ed è anomalo che l’autore si rifugi nella preghiera per restare nell’agone politico. Il libro non descrive un luogo chiuso ma, anzi, è il terreno aperto del confronto per ricercare nuovi percorsi.
Dott.ssa Maria Romana De Gasperi – Presidente Onoraria del Comitato per uns Civiltà dell’Amore
Ricorda l’impegno profuso da suo padre per la ricostruzione dell’Italia e la pace tra le nazioni nonché per la realizzazione del grande sogno dell’unione politica dell’Europa (insieme ad Adenauer e Shuman). Un sogno che coltivò con passione ed amore, sentimenti che oggi mancano nei protagonisti della politica. I giovani che vogliono avvicinarsi alla politica , non hanno riferimenti alti non hanno educatori. Le iniziative in essere sono insufficienti, come testimonia Mangialardi, mentre i cattolici (meglio dire i cristiani) si sono dispersi. I cristiani devono lavorare insieme con l’obiettivo di realizzare il sogno di De Gasperi, l’Unione Politica dell’Europa, l’unione dei popoli. Andremo incontro alla distruzione se non sapremo stare insieme. Questo è il compito che i cristiani devono darsi.
Dott. Carlo De Masi – Segretario generale Flaei Cisl
Premesso che la presenza della Flaei Cisl al convegno è motivata dalla comune ispirazione del proprio agito alla Dottrina sociale della Chiesa cattolica, De Masi si chiede che cosa fare per rifondare la classe dirigente. Occorre partire da un progetto strutturato di un movimento che guardi all’Europa. Mangialardi testimonia di aver provato in varie occasioni, muovendo da un progetto, a mettere insieme personalità rappresentative del mondo cattolico che, nell’imminenza della sfida elettorale hanno abbandonato il movimento per uno scranno al parlamento offerto loro dal politico di turno( vedi l’esperienza della Rosa Bianca e le candidature nell’UDC di Tabacci e Baccini-che provenivano dall’UDC e che successivamente hanno di nuovo abbandonato l’UDC- e Pezzotta ex segretario Cisl; e l’esperienza di Incipit mai decollata con Monticone, Astori, Zabotti).
L’involuzione della classe politica e il suo decadimento ha consentito la nascita di un governo definito tecnico , che in realtà è politico e che, già dal suo insediamento ha operato una precisa scelta politica, nelle relazioni con il sindacato, abbadonando la concertazione.
La precipitosa decadenza della politica deve spingere i cattolici a organizzarsi per dare un contributo nuovo, personale e collettivo, tenendo presente il monito della sig.ra De Gasperi : non vi è Italia senza Europa e viceversa. L’unità dei cattolici è un luogo dell’anima, scrive Bonanni nella prefazione al libro, ma essere cattolici significa testimoniare solidarietà, amore per il prossimo e lavorare insieme per realizzare “il progetto” , facendo tesoro degli insegnamenti della storia, senza protagonismi personali.
S. Ecc. Mons. Gastone Simoni – Vescovo di Prato
“CATTOLICI PER L’ITALIA” nasce dall’esperienza, una grande esperienza poco nota in Italia.Per questo siamo grati a Franco. Tanti anni per sperimentare forme di unità dei cattolici. Una unità non liquidabile a priori. Franco si è battuto per questo scopo, accumulando sconfitte (dice), che valuto non inutili. Alcune iniziative, come Carta d’Intesa, seppur di grande rilievo hanno sofferto di solitudine, ed hanno avuto scarsa incidenza sulla scena politica italiana. Serve, invece, un grande coro cattolico. Aveva ragione Franco a coltivare la speranza di tempi nuovi per il cattolicesimo democratico, ma incontrava diffidenze diffuse. Ora siamo ad un punto di svolta per il movimento cattolico per l’opera insistente di tanti come Franco nella base cattolica. La crisi del bipolarismo apre la mente a nuovi pensieri nella prospettiva delle elezioni del 2013. Il movimento c’è e cammina. Non è possibile tornare indietro. Condivido la visione europea e mondiale della De Gasperi, e reputo che non bisogna affannarsi nella immediata traduzione politica di questo movimento. Né in qualunque modo , né in gruppi troppo chiusi o esclusivi.
Dovremo lavorare per rafforzare il movimento cattolico pre-partitico fatto di tante realtà territoriali, pensando all’unità. Si cresce se l’unità è nell’anima non in un unico partito politico.
In questa prospettiva, il ruolo dei pastori è fondamentale, frutto della coniugazione di ragione e fede. Serve una visione integrale senza esser integralisti. Non basta battersi per i valori non negoziabili, dire no all’aborto se si dimentica di dire con altrettanta forza no alla guerra e alle ingiustizie sociali.
Stefano MAIURANO
Roma, 4 febbraio 2012

CATTOLICI PER L'ITALIA


”Verrà presentato ufficialmente a Roma martedì 31 gennaio l’ultimo libro di Franco Mangialardi dal titolo Cattolici per l’Italia. Saranno presenti e ne discuteranno con l’autore, Raffaele Bonanni, segretario della Cisl che ne ha scritto la prefazione, il Vescovo di Prato Mons.Gastone Simoni , il vive assistente spirituale dell’UCID Mons. Adriano Vincenzi e la figlia del grande statista Alcide De Gasperi la dott.ssa Maria Romana. E’ quindi con molto piacere che abbiamo voluto organizzare per venerdì 10 febbraio anche a Vercelli la presentazione del libro che guarda alla presenza dei cattolici in politica, tema che in questi ultimi tempi è ritornato di grande attualità.” Ha affermato Paolo Bena, presidente di Alleanza per Vercelli, area civica di impegno politico presente in città da più di dieci anni.
Franco Mangialardi nel suo libro si domanda «Perché il cattolicesimo politico sembra sia diventato un'esperienza marginale? È il tempo di uomini e donne coraggiose che sappiano farsi carico delle attese e delle speranze di un popolo e di tentare delle risposte». Ecco allora il richiamo al valore della testimonianza che non deve andare perduta e che diventa il motivo del libro che non vuole essere solo ricordo di tanti incontri dell'autore con personaggi del nostro tempo. Molti sono i personaggi che l’autore tratteggia da Roberto Formigoni a Romano Prodi da Bartolomeo Sorge a Luigi Giussani, da Giuseppe Fioroni a Savino Pezzotta. Non solo il ricordo, ma anche una ricerca senza peraltro darne alla fine una ricetta, per una struttura funzionale di oggi.
A Vercelli presso la saletta posta al primo piano del Caffè Golden 67 in via Vittorio Veneto 8 a partire dalle ore 18 ne parleranno con l’autore l’On.Luigi Bobba, già Presidente delle Acli, il Prof.Massimiliano Costa, già Vicepresidente Regione Liguria ed il Direttore del “Corriere Eusebiano” Dott.Luca Sogno, moderati da Adriana Sala Breddo, Consigliere comunale di Vercelli.

CATTOLICI PER L'ITALIA




CATTOLICI PER L’ITALIA
Unità, presenza, progettualità
di Franco MANGIALARDI
Prefazione di Raffaele BONANNI

VENERDI’ 10 FEBBRAIO 2012 ore 18
Saletta 1° piano Caffè Golden 67- Via Vittorio Veneto, 8 Vercelli

Ne parlano con l’autore
Luigi BOBBA
Parlamentare, già Presidente delle Acli
Massimiliano COSTA
già Vicepresidente Regione Liguria
Luca SOGNO
Direttore del “Corriere Eusebiano”
Introduce e modera
Adriana SALA BREDDO
Consigliere comunale di Vercelli

Con molto piacere abbiamo voluto organizzare la presentazione a Vercelli dell’ultimo libro di Franco Mangialardi. Un libro che guarda alla presenza dei cattolici in politica, tema che in questi ultimi tempi è ritornato di grande attualità. Nel suo libro Franco si domanda «Perché il cattolicesimo politico sembra sia diventato un'esperienza marginale? È il tempo di uomini e donne coraggiose che sappiano farsi carico delle attese e delle speranze di un popolo e di tentare delle risposte». Si tratta di recuperare il coraggio della responsabilità e della testimonianza è quindi un richiamo ai valori ispirati dalla dottrina sociale della Chiesa in una società che sembra abbia smarrito il senso del lavoro per il bene comune, perdendosi in comportamenti litigiosi e fine a se stessi. Ecco allora il richiamo al valore della testimonianza che non deve andare perduta e che diventa il motivo del libro che non vuole essere solo ricordo di tanti incontri dell'autore con personaggi del nostro tempo, ma una ricerca senza peraltro darne alla fine una ricetta, per una struttura funzionale di oggi.
Paolo BENA
Alleanza per Vercelli-Area civica di impegno politico