2000 - 2013

TREDICI ANNI DI IMPEGNO PER LA CITTA'








CATTOLICI PER L'ITALIA






Casa Bonus Pastor , abituale sede delle riunioni della Flaei Cisl (sindacato degli elettrici), ha ospitato il 31 gennaio 2012 il convegno di presentazione del libro di Franco Mangialardi : CATTOLICI PER L’ITALIA.
Il tema del convegno rappresenta anche una efficace sintesi delle tesi di Mangialardi.
In questa fase di crisi e di perdita di tensione etica e sociale, i cattolici devono spendere il loro impegno per un paese che abbia come riferimento i valori della partecipazione, della solidarietà, della crescita, della modernizzazione e per un’alleanza europea forte. Visto il nuovo protagonismo dei cattolici nella riflessione politica, a partire da Todi, oggi diventa ipotizzabile un movimento cattolico unitario, capace di esprimere una propria linea culturale e politica per il bene comune e alla costante difesa dei valori espressi dalla Carta costituzionale e dal Magistero sociale della Chiesa. Un movimento non un partito, per mobilitare sensibilità ed esperienze per far emergere una visione-progettazione d’insieme.
Franco Mangialardi presentando il suo diario confessa di sentirsi fortunato per aver lavorato con i protagonisti del cattolicesimo italiano e,tuttavia, rammaricato per non esser riuscito a realizzare i suoi progetti:” la mia testimonianza è una sequela di sconfitte”. Ricorda il suo percorso di lavoro e formativo, a partire dalla fondamentale esperienza vissuta in Germania nel Comitato di collegamento dei cattolici, alla fondazione del Cesipi di Bologna, al trasferimento dello stesso Cesipi a Milano, con lo scopo, rispettivamente, di aiutare i lavoratori italiani, costruire un movimento cattolico al servizio del paese e mai clericale, lanciare insieme alla CISL l’idea della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. A chiusura dell’intervento, Mangialardi ricorda che l’incontro non vuole celebrare il libro o la persona ma le idee e le ragioni dei cattolici e il progetto per un’Italia migliore.
A commentare il libro vi sono stati quattro Relatori i cui interventi si riportano in estrema sintesi.
Monsignore Adriano Vincenzi - Consulente Ecclesiastico Nazionale ACAI
Il libro è la traduzione delle relazioni vissute, uno spaccato sociale e politico degli ultimi 45 anni. Non c’è una tesi da avvalorare ma è la testimonianza di un percorso. Nel racconto non c’è la resa, né la sconfitta ( Franco è troppo severo con se stesso) ma emerge in tutta la sua evidenza che le difficoltà sono accompagnate sempre dalla fede e dalla preghiera. Ed è anomalo che l’autore si rifugi nella preghiera per restare nell’agone politico. Il libro non descrive un luogo chiuso ma, anzi, è il terreno aperto del confronto per ricercare nuovi percorsi.
Dott.ssa Maria Romana De Gasperi – Presidente Onoraria del Comitato per uns Civiltà dell’Amore
Ricorda l’impegno profuso da suo padre per la ricostruzione dell’Italia e la pace tra le nazioni nonché per la realizzazione del grande sogno dell’unione politica dell’Europa (insieme ad Adenauer e Shuman). Un sogno che coltivò con passione ed amore, sentimenti che oggi mancano nei protagonisti della politica. I giovani che vogliono avvicinarsi alla politica , non hanno riferimenti alti non hanno educatori. Le iniziative in essere sono insufficienti, come testimonia Mangialardi, mentre i cattolici (meglio dire i cristiani) si sono dispersi. I cristiani devono lavorare insieme con l’obiettivo di realizzare il sogno di De Gasperi, l’Unione Politica dell’Europa, l’unione dei popoli. Andremo incontro alla distruzione se non sapremo stare insieme. Questo è il compito che i cristiani devono darsi.
Dott. Carlo De Masi – Segretario generale Flaei Cisl
Premesso che la presenza della Flaei Cisl al convegno è motivata dalla comune ispirazione del proprio agito alla Dottrina sociale della Chiesa cattolica, De Masi si chiede che cosa fare per rifondare la classe dirigente. Occorre partire da un progetto strutturato di un movimento che guardi all’Europa. Mangialardi testimonia di aver provato in varie occasioni, muovendo da un progetto, a mettere insieme personalità rappresentative del mondo cattolico che, nell’imminenza della sfida elettorale hanno abbandonato il movimento per uno scranno al parlamento offerto loro dal politico di turno( vedi l’esperienza della Rosa Bianca e le candidature nell’UDC di Tabacci e Baccini-che provenivano dall’UDC e che successivamente hanno di nuovo abbandonato l’UDC- e Pezzotta ex segretario Cisl; e l’esperienza di Incipit mai decollata con Monticone, Astori, Zabotti).
L’involuzione della classe politica e il suo decadimento ha consentito la nascita di un governo definito tecnico , che in realtà è politico e che, già dal suo insediamento ha operato una precisa scelta politica, nelle relazioni con il sindacato, abbadonando la concertazione.
La precipitosa decadenza della politica deve spingere i cattolici a organizzarsi per dare un contributo nuovo, personale e collettivo, tenendo presente il monito della sig.ra De Gasperi : non vi è Italia senza Europa e viceversa. L’unità dei cattolici è un luogo dell’anima, scrive Bonanni nella prefazione al libro, ma essere cattolici significa testimoniare solidarietà, amore per il prossimo e lavorare insieme per realizzare “il progetto” , facendo tesoro degli insegnamenti della storia, senza protagonismi personali.
S. Ecc. Mons. Gastone Simoni – Vescovo di Prato
“CATTOLICI PER L’ITALIA” nasce dall’esperienza, una grande esperienza poco nota in Italia.Per questo siamo grati a Franco. Tanti anni per sperimentare forme di unità dei cattolici. Una unità non liquidabile a priori. Franco si è battuto per questo scopo, accumulando sconfitte (dice), che valuto non inutili. Alcune iniziative, come Carta d’Intesa, seppur di grande rilievo hanno sofferto di solitudine, ed hanno avuto scarsa incidenza sulla scena politica italiana. Serve, invece, un grande coro cattolico. Aveva ragione Franco a coltivare la speranza di tempi nuovi per il cattolicesimo democratico, ma incontrava diffidenze diffuse. Ora siamo ad un punto di svolta per il movimento cattolico per l’opera insistente di tanti come Franco nella base cattolica. La crisi del bipolarismo apre la mente a nuovi pensieri nella prospettiva delle elezioni del 2013. Il movimento c’è e cammina. Non è possibile tornare indietro. Condivido la visione europea e mondiale della De Gasperi, e reputo che non bisogna affannarsi nella immediata traduzione politica di questo movimento. Né in qualunque modo , né in gruppi troppo chiusi o esclusivi.
Dovremo lavorare per rafforzare il movimento cattolico pre-partitico fatto di tante realtà territoriali, pensando all’unità. Si cresce se l’unità è nell’anima non in un unico partito politico.
In questa prospettiva, il ruolo dei pastori è fondamentale, frutto della coniugazione di ragione e fede. Serve una visione integrale senza esser integralisti. Non basta battersi per i valori non negoziabili, dire no all’aborto se si dimentica di dire con altrettanta forza no alla guerra e alle ingiustizie sociali.
Stefano MAIURANO
Roma, 4 febbraio 2012

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